Le saline di Trapani ricadono nella Riserva Naturale delle Saline di Trapani-Paceco, una delle riserve più incontaminate della Sicilia Occidentale. In queste saline, che si estendono per circa 1000 ettari, da millenni la conoscenza e la tradizione dell’uomo si unisce in maniera armoniosa alla natura per dar vita al Sale Marino di Trapani. Infatti è proprio qui che produciamo la maggior parte del prodotto che viene utilizzato da tutta la filiera alimentare italiana e che poi si trova sugli scaffali dei supermercati, nelle gastronomie e nei ristoranti di tutto il mondo. Queste saline sono l’emblema della perfetta integrazione fra la tradizione e la più moderna tecnologia applicata al sale.
«Chi di saline vuole veramente discorrere, occorre che giunga qui, nell’occidente della Sicilia, su questa platea litoranea che copre una superficie di 1.400 ettari circa; vecchie, vecchissime saline, fondate già dai fenici» (Voltaire).
Le Saline Ettore e Infersa sono dove produciamo il nostro sale marino Integrale, rigorosamente raccolto a mano con metodi tradizionali tramandati da generazioni. Queste saline rappresentano una rara testimonianza di collaborazione virtuosa fra l’uomo e la natura, infatti sono un luogo estremamente suggestivo dove la “cultura del sale” ha plasmato il territorio, nel pieno rispetto dell’ecosistema, nel solco di una tradizione pluri-secolare.
L’isola Grande, dalla gente del posto familiarmente chiamata Isola Lunga è la più grande dello Stagnone, con una superficie di circa 120 ettari e una lunghezza di circa 10 km. La salina dell’isola grande , è stata per moltissimi anni la più grande salina della provincia e probabilmente la prima salina pensata secondo una logica di economie di scala e di “industrializzazione”. Anche qui il sale viene raccolto a macchina e poi portato in azienda attraverso una chiatta, così come si faceva una volta attraverso gli schifazzi (In Sicilia, nel trapanese, era denominato schifazzo un tre alberi a vela latina con il trinchetto inclinato e vela maestra triangolare utilizzato principalmente per il trasporto del sale e la pesca delle spugne. Fino agli anni 60 l’isola era abitata e coltivata. Recentemente la proprietà ha deciso di renderla nuovamente fruibile ai visitatori appassionati di trekking, birdwatching e percorsi nella natura, con la possibilità di godere anche delle saline e degli enormi benefici del sale attraverso un di percorso “benessere” che è una delle attività più richieste in quanto prevede un’esperienza unica nel suo genere grazie all’immersione nelle vasche e il contatto diretto con la crosta di sale